Cari Soci,
nel momento in cui leggerete queste righe la stagione dei voli dovrebbe essere ormai avviata e proprio il calendario dice che tra soli quattro mesi ci ritroveremo per il 52° Raduno nazionale. L’evento, salvo imprevisti, si svolgerà come lo scorso anno presso l’aeroporto Luigi Resta di Voghera (LILH), nei giorni della seconda settimana di settembre e con il clou del fine settimana, sabato 14 e domenica 15, giorni che riserveremo come sempre per ritrovarci e discutere insieme su vari argomenti, tecnici e politici. E siamo certi che anche quest’anno l’incontro sarà molto utile e partecipato. Per quanto riguarda il concorso per l’assegnazione dei premi, dal trofeo Rotondi al premio Caproni, dal trofeo Aldinio a tutti gli altri, abbiamo pensato a una piccola modifica del regolamento, peraltro già sperimentata lo scorso anno, con l’invio delle schede di partecipazione entro la settimana precedente al Raduno, in modo da poter organizzare la Commissione che valuterà gli aeroplani. Chi intende partecipare dovrà essere in possesso almeno del Permesso di volo a scopo di collaudo e del manuale di volo, anche se magari sarà ancora in forma di bozza.
Come per tutte le edizioni precedenti il contributo di soci volontari è particolarmente apprezzato, soprattutto per questioni logistiche. Cercheremo, insomma, di ridurre al minimo gli imprevisti ben sapendo che le condizioni meteorologiche si possono valutare con credibilità soltanto sotto data. In tempi passati, neppure troppo lontani, avevamo provato a spostare il Raduno nel mese di giugno, contando sulle effemeridi più estese dell’anno e cercando la massima stabilità meteorologica. Tuttavia la realtà ci ha dimostrato che, invece, tale periodo è foriero di eventi climatici violenti, tali da scoraggiare il volo di chi deve affrontare rotte più lunghe per raggiungerci. In occasione del Raduno cercheremo di stringere accordi con le realtà dell’aeroporto vogherese per disporre di posti hangar al fine di ricoverare gli aeromobili più delicati. Nel frattempo, ovvero da qui alla fine di luglio, desideriamo raccogliere anche le proposte per nuove iniziative, sempre ricordando che non c’è bisogno altro che dimostrare disponibilità di tempo per far parte della squadra – oggi composta dai soliti pochi noti – che organizza fattivamente il raduno accollandosi un bella sfacchinata.
Colgo l’occasione di questo editoriale anche per aggiornarvi su alcuni temi che stiamo affrontando con ENAC, faccende che seppur risolte danno la misura della quantità di tempo che il Direttivo deve investire per “parare i rigori” comminati da chi, al posto di essere partner e corifeo, nei nostri confronti è avversario e arbitro al tempo stesso. Il primo riguarda il costo che l’ente addebita al CAP per l’emissione dei documenti, fino a poco tempo fa ridotto al 20% e ora invece arbitrariamente tornato a tariffa piena. Peraltro senza un valido motivo, dal momento che la quasi totalità del lavoro viene effettuata internamente dal CAP. Apparentemente, dopo una variazione all’interno dell’ente, il nuovo responsabile della contabilità ha ricominciato ad applicare la normativa interna senza tenere conto di accordi pregressi. La seconda vicenda riguarda invece la storia infinita delle radio VHF. Il nostro funzionario di riferimento non accetta la sola omologazione ETSO emessa da EASA e sostiene che gli apparati debbano essere ricompresi anche nell’elenco del Mise, anche se lo stesso ministero, all’interno di una delibera, sostiene che il riconoscimento dell’Agenzia europea sia sufficiente. E’ altresì probabile che mentre questo giornale va in stampa avremo già avuto modo di risolvere queste faccende, potendo quindi darvi appuntamento al prossimo mese per raccontarvi quanto è accaduto nel frattempo. Che l’Italia non sia un Paese per aviatori lo sappiamo da tempo – e su questo vi invito a leggere anche la rubrica di AOPA Italia, qui accanto – ma siamo sempre più convinti che in fatto di enti regolatori… meritiamo di meglio. Due cose, chi scrive, ha sempre invidiato agli statunitensi: tanto spazio a disposizione per volare e la FAA, con la quale basta una mal per avere in tempi rapidi una risposta precisa e sovente a vantaggio dell’operatività.
Sergio Barlocchetti